Tra le più diverse discussioni sulla sicurezza della rete, sulla privacy e su tutti quegli elementi che vanno in qualche modo ad incidere sulla vita digitale (e non) del singolo, anche Google ha oggi detto la sua. La casa del popolare motore di ricerca introduce uno scenario oscuro e spaventoso, in cui, a quanto dice, la libertà della rete non è mai stata così a rischio, e questo a causa di alcune forze specifiche.
È Sergey Brin a pronunciare questi concetti. Il co-fondatore di origini russe di Google, in una lunga intervista al quotidiano britannico Guardian, ha palesato le proprie perplessità riguardo un mondo digitale che sta andando sempre più a “chiudersi in sé stesso”, e questo per colpa di “forze molto potenti” e determinate aziende. Nello specifico, Brin punta il dito contro quei governi che fanno di tutto per difendere i loro profitti nella lotta informatica; quelle “forze”, dice, “che si sono alleate per limitare la libertà di internet, su tutti i fronti e da tutto il mondo”.
Brin sostiene che il mondo di internet sia molto cambiato, se si ripensa alla sua nascita, ormai più di vent’anni fa: prima era tutto basato sul concetto di accesso universale, e tutti potevano leggere qualsiasi cosa, consultare qualsiasi documento, godere di qualunque contenuto presente. Oggi invece non è più così, e per sottolinearlo cita Facebook, che definisce “settore chiuso senza libero accesso”, ed Apple, che consente solo ai suoi clienti registrati di ottenere determinati contenuti e determinate informazioni.
Per il co-fondatore di Google, insomma, è una situazione che, lo citiamo, “fa paura”. E in più, a peggiorare le cose, c’è la lotta anti-pirateria che non fa altro che impedire sempre di più la condivisione libera di file e conoscenze.
E voi cosa ne pensate di tutto questo? Come credete siano andati i social network ad influire sulla libertà di internet?