Qui dentro vi parliamo spesso di affari burocratici, di lotte giudiziarie, di multinazionali che si fanno i dispetti a vicenda portando i loro portavoce in tribunale e magari richiedendo milioni di dollari di risarcimento. In questo articolo la protagonista è EMG Technology, che recentemente ha richiesto, presso la Corte distrettuale per il Distretto Orientale del Texas, un risarcimento danni da parte di Google, oltre a un’ingiunzione perché la casa di Mountain View continui a sviluppare Chrome in maniera legittima. Nello specifico, EMG sostiene che Google abbia, con la versione per dispositivi mobili di Chrome, violato il copyright della sua tecnologia di navigazione, utilizzando uno dei brevetti firmati dalla società.
È lo stesso fondatore di EMG, Elliot Gottfurcht, a dire la sua: “Il browser mobile di Google, Chrome, viola direttamente il nostro brevetto numero 196, visualizzando le pagine web su smartphone e tablet con un sistema di navigazione mobile brevettato da EMG, che consente agli utenti di navigare utilizzando il touch screen e con la possibilità di effettuare il pinch to zoom e scorrere in modo semplice tra le pagine web”.
“I dispositivi mobili realizzati da Motorola e Samsung che utilizzano Chrome per navigare”, continua Gottfurcht, “utilizzano il brevetto con sistema di navigazione semplificato di EMG”.
Insomma, alla società sembrano piuttosto sicuri di quello che dicono, ed è ovvio che se fosse così per Google non si metterebbe bene. Sappiamo bene, però, che quando si parla di questioni burocratiche, e soprattutto per aziende di queste dimensioni, i tempi sono biblici, e per arrivare ad una conclusione potrebbero volerci mesi.
Voi, intanto, cosa ne pensate di questa vicenda? Utilizzate il browser mobile di Google per navigare sui vostri dispositivi portatili? Eppure, Chrome non è di certo l’unico browser ad utilizzare il pinch to zoom o caratteristiche simili… Sarà un’accusa fondata, quella di EMG, o alzerà solo un inutile polverone?