I browser web, ormai, diventano più complessi ad ogni anno che passa. Dai “semplici” sistemi di navigazione che rappresentavano solo fino a qualche anno fa, anche a causa delle minacce e dei pericoli provenienti dal web, hanno sempre più avuto bisogno di aumentare il loro livello di sicurezza e completezza, per garantire all’utente finale un’esperienza gradevole e priva di rischi. Google Chrome, browser introdotto pochi anni fa dalla casa di Mountain View, non fa ovviamente eccezione, ed anzi si impegna quotidianamente per migliorare ed approfondire quel settore chiamato sandbox.
Ma cosa significa sandbox? Con questo termine, Google si riferisce al sistema di protezione contro le diverse minacce della rete. Grazie ai sistemi di sandboxing, il browser è in grado di “chiudersi” limitando l’azione di ciò che proveniene da internet ad un ristretto numero di file, in modo che gli elementi della rete non possano influire negativamente sui file sensibili dell’utente o sul sistema operativo. A qualsiasi elemento caricato dai processi di Chrome viene infatti impedita la creazione di qualunque genere di network socket con lo scopo di comunicare direttamente con i diversi server che compongono la rete.
Siamo felici di informarvi che con l’ultimo aggiornamento di Chrome, big G è intervenuta ulteriormente nel sistema sandbox del suo prodotto, andando a migliorare la protezione relativa agli elementi in flash. “Flash, in ambiente Windows”, dicono da Google, “viene adesso caricato in una sandbox sicura ed affidabile esattamente quanto quelle utilizzate da Chrome in modo nativo”.
Utenti di Chrome che amete gustarvi siti e prodotti in flash, insomma, non avete più nulla di che temere: con questo nuovo aggiornamento viene di fatto riscritto il modo con cui Chrome accede ai plugin (ed in particolare al plugin Flash Player), in modo da limitare le azioni all’interno di una sandbox sicura, e da ridurre al minimo i rischi per l’utente.
