Google Maps, come sapete, è probabilmente il più grande database online per quanto riguarda la geografia e la localizzazione. La sua gestione, come immaginate, comporta un lavoro enorme: pensate a dover utilizzare in combinazione satelliti, macchine fotografiche, Google Car e diversi altri strumenti per digitalizzare e tenere sempre aggiornato tutto il pianeta. Ma non si tratta soltanto di digitalizzazione: a volte entrano in gioco anche forze politiche per le quali Google può fare davvero poco, e a volte c’è bisogno di scendere a compromessi. È il curioso caso di cui vi parliamo oggi.
Protagoniste di questo articolo sono alcune isole contese tra Corea e Giappone: si tratta delle isole Dokdo (in coreano) o Takeshida (in giapponese). Il problema, in questo caso, è che durante la ricerca delle suddette isole Google restituiva l’indicazione riguardante la Corea. Immaginate, a quel punto, con tutte le trattative ancora in corso, la reazione del Giappone.
Il paese del Sol Levante ha infatti richiesto a Google di rimuovere tale indicazione in quanto inesatta, perché ovviamente sono loro a rivendicarne la proprietà (sembra siano in battaglia anche con la Cina per quelle isole). E ora, quindi, cosa succede? Semplicemente, utilizzando la versione coreana di Google Maps riceveremo l’indicazione coreana dell’isola; mentre utilizzando quella giapponese ci verrà detto che l’isola fa parte del territorio del Sol Levante. Utilizzando la versione italiana del servizio, invece, le isole saranno chiamate Rocce di Liancourt, che è poi l’indicazione “universale” dei due isolotti.
Di tutte le stranezze e le curiosità di Google Maps, comunque, questa è sicuramente una delle minori. Vi ricordiamo poi che il servizio è ultimamente molto discusso per la sua recente rimozione dai dispositivi Apple, e non si sa attualmente quando e in che modo arriverà su App Store.
E a proposito, chissà come sono riportate le isole all’interno del servizio Mappe di Apple…