Cosa sono i flash mob? In poche parole, sono eventi di massa generalmente organizzati su internet grazie ai suoi potenti mezzi di comunicazione e ai social network. Possono avere sia uno scopo totalmente goliardico, che per proporre iniziative, idee o far sentire la propria voce in merito a qualsiasi argomento. Il flash mob di cui vi parliamo oggi riguarda Google e Bologna. Sotto le Due Torri, infatti, un gruppo di persone ha fatto sentire la propria voce e le proprie opinioni in merito ad un trasferimento della sede italiana di Google da Milano alla città emiliana.
Web-Gang: è questo il nome del quartetto responsabile dell’iniziativa “Spostiamo Google a Bologna”, che ha organizzato e portato avanti tutto. Si sono fatti trovare sotto le Due Torri con un enorme puntatore in stile Google Maps, che voleva indicare proprio la città emiliana come luogo perfetto per una nuova sede italiana del motore di ricerca.
“Il primo ad aver sollevato l’ipotesi di un trasferimento della sede italiana di Google da Milano a Bologna”, afferma la Web-Gang, “è stato Virginio Merola, che dichiarava di poter contare anche sul supporto economico di diversi sponsor. Successivamente, anche ambienti molto vicini all’amministrazione cittadina hanno riferito del possibile arrivo in città di un’università californiana che, con un campus dedicato alle nuove tecnologie, avrebbe favorito lo sbarco di Google in città”.
E la cosa non si ferma certo al flashmob bolognese! Trattandosi di un’idea tutta basata su internet, a metà ottobre è nato anche google.bo.it, portale in diretta competizione con google.mi.it, in cui chiunque può lasciare un messaggio per dire perché vorrebbe che la sede italiana di Google si spostasse a Bologna. Nella versione milanese, invece, si richiede agli utenti di dire perché Google dovrebbe restare nel capoluogo lombardo.
“Legendo i messaggi pieni di entusiasmo lasciati dai fan”, scrivono in una nota gli organizzatori, “appare certo che la città è pronta a rilanciarsi come polo digitale e motore creativo”.