Citando un nostro stesso articolo di qualche giorno fa, la sicurezza, su internet, rappresenta un fattore fondamentale. Soprattutto parlando di social network, quello della privacy è un problema discusso e ridiscusso, che in questi anni ha creato non poche polemiche. Basti pensare a Facebook e a quante modifiche ci siano ogni mese, ad esempio, per cercare di andare incontro ad un più alto possibile numero di utenti e non scontentare nessuno. E proprio parlando del social network di Zuckerberg, ci fu un grande tumulto quando fu introdotto il sistema di riconoscimento facciale: del tutto automatico, impostava un tag all’insaputa dell’utente interessato. Anche Google+ introduce il suo sistema di riconoscimento facciale, ma in modo molto più sicuro.
A differenza di Facebook, infatti, la società di Mountain View ha scelto un percorso più “chiuso” e a discrezione degli utenti. Senza il consenso della persona interessata, e senza che essa si trovi nella rete sociale dell’utente da cui proviene la foto, infatti, il suo volto non potrà essere riconosciuto nel social network, né sarà in alcun modo disponibile nella ricerca di Google.
È interessante pensare a tutte le applicazioni che potrebbero derivare da un riconoscimento facciale complesso e ben costruito, e a questo proposito si è espresso proprio Eric Schmidt, CEO di Google. Gli è stato chiesto, nello specifico, se potrebbe mai essere possibile fotografare qualcuno col proprio cellulare e poi, grazie a Google, sapere immediatamente chi si ha di fronte. “Tecnicamente è possibile”, ha risposto Schmidt, “ma è troppo raccapricciante per pensare di poterla realizzare”.
Però, chissà, magari fino a qualche anno fa c’era qualcuno che riteneva raccapricciante che quasi un miliardo di utenti (praticamente 1/7 della popolazione mondiale) fosse iscritto a un social network e “catalogata” su internet, con foto, informazioni, dettagli su amici, relazioni, lavoro, istruzione e così via.
Qual è la vostra posizione in merito? È giusto che chiunque possa riconoscersi e riconoscere chiunque su internet, o così facendo si andrà ad assottigliare la distinzione tra pubblico e privato?