I Chromebook continuano a far parlare di sé. La decisione di Google di vincolare l’utilizzo di Chrome OS ai soli possessori di un computer dedicato (un po’ come fa Apple) ha fatto molto discutere utenti e critica, che magari avrebbero preferito poter utilizzare il sistema operativo della grande G anche su PC normali (un po’ come si fa con Windows).
Chrome OS è un sistema operativo dedicato a chi, per lavoro o altre esigenze, necessita di spostarsi spesso senza il fardello di pesanti hard disk esterni da portare in giro per accedere ai propri file; la piattaforma di Google, infatti, è pensata espressamente per l’utilizzo su internet, con tutti i file e le risorse basate sulle piattaforme Cloud, che ne permettono l’accesso in ogni momento, basta che ci sia una connessione internet.
Ma è proprio quest’ultimo assunto a costituire un’arma a doppio taglio: in Italia così come in molti altri Paesi del mondo, la copertura Internet non è diffusa come negli Stati Uniti, e di conseguenza il Chromebook diventa un dispositivo quasi di nicchia, comprato e utilizzato da una fetta di pubblico relativamente piccola (insomma, a cosa serve un computer che non può praticamente essere utilizzato se non è connesso a internet?).
Proprio per questo, è da poco nato Chromium OS Lime, una versione del sistema operativo adattata all’utilizzo su PC, magari in una pendrive o caricata in una piattaforma virtuale (quelle che permettono di far girare in parallelo più sistemi operativi). La ISO, che può essere scaricata a questo link, può sì essere installata praticamente ovunque, ma si presenta fino ad ora fin troppo instabile (nonostante nell’ultima versione siano stati corretti diversi bug).
Se siete curiosi di vedere e utilizzare in alcuni aspetti il sistema operativo di Google, facendovi quindi un’idea di estetica e struttura, Lime è ciò che fa per voi. Ma non aspettatevi un funzionamento perfetto.