Ma abbiamo ancora bisogno degli URL? Beh, secondo la nuova, sperimentale versione di Google Chrome, la risposta è no. L’ultima versione di Chrome Canary, infatti, sembra abbia intenzione di rimuovere la visualizzazione dell’URL dalla barra degli indirizzi, lasciando solo l’indicazione del dominio di primo livello. Vi facciamo un esempio con l’immagine qui sopra, presa direttamente dalla fonte da cui scriviamo questa notizia.
Chrome News
Google Chrome: nella nuova beta arriva la ricerca vocale
Per anni, Google ha enfatizzato il ruolo della sua barra di ricerca, finendo col ritenerla, a ragione o meno, un vero e proprio punto di accesso al mondo di internet. E con Chrome la cosa si è ulteriormente amplificata: grazie al browser prodotto dalla casa di Mountain View, infatti, l’utente ha la barra di ricerca di Google praticamente in ogni pagina. Gli basta infatti scrivere all’interno della barra degli indirizzi per avviare una ricerca esattamente come se si trovasse su google.it. Ma è un concetto, quello della search bar, che già da qualche tempo ha cominciato a prescindere dal testo. Su dispositivi mobile, infatti, parlare è spesso più semplice e veloce che scrivere, ed è per questo che Google sta spingendo molto sulla ricerca vocale.
Le Chrome Apps arrivano su Mac
…sì, sappiamo che il titolo potrebbe essere un po’ confusionario, e che effettivamente le applicazioni di Chrome stavano benissimo su Mac anche prima, ma oggi c’è qualche novità a riguardo. Lo scorso Settembre, Google pubblicava un launcher, disponibile inizialmente solo per Chrome OS e per il browser Chrome su Windows, con cui accedere rapidamente alle applicazioni di Chrome direttamente con pochi click e senza bisogno del browser. Una sorta di applicazione da desktop: ci si clicca e appare un launcher pieno di scorciatoie da utilizzare per accedere ai servizi più popolari di Google. Ecco: da ieri 12 Dicembre è disponibile una cosa del genere anche per Mac.
Microsoft, un video leaked si prende gioco di Chrome
Da un po’ di tempo è apparso sulla rete un video creato da Microsoft in cui si prende in giro Google Chrome dipingendolo come piattaforma pericolosa, che non fa altro che “rubare” i dati sensibili degli utenti per monetizzarci sopra, come fosse un parassita. Il filmato, dalla durata di poco più di un minuto, e che pare fosse previsto soltanto per un uso interno all’azienda, è visibile a questo link.
Aggiornamenti di Chrome e Adobe Flash, due malware sul web
I malware, soprattutto per chi non è troppo avvezzo con il mondo di internet e non tiene gli occhi aperti sulle insidie del web, possono spesso rappresentare un problema non da poco. Si tratta infatti di software che vengono installati sul computer con l’inganno, agendo in modo malevolo e andando a danneggiare la piattaforma su cui si installano. Un metodo di diffusione dei malware, a dire il vero non particolarmente nuovo, è quello che riguarda i falsi aggiornamenti delle applicazioni: a quanto pare, negli ultimi giorni si sono registrati due malware differenti che sembrerebbero puntare ad aggiornamenti di Chrome e di Adobe Flash. Ma non sono affatto originali.
Chrome su iOS arriva alla versione 29
Venerdì scorso, Google ha aggiornato la sua applicazione su iOS, portando sui dispositivi Apple un certo numero di miglioramenti. Chrome 29 per device iOS adesso è in grado di capire i pronomi all’interno della ricerca vocale, e ciò significa che sarà possibile cercare frasi come “Chi è il presidente degli Stati Uniti?”, e quindi fare un’altra domanda del genere “e chi è sua moglie?”, scrive Karen Grünberg di Google all’interno di un post sul blog. Inoltre, la nuova versione del browser aiuterà l’utente a tornare ai risultati di ricerca in modo più veloce, se il link appena cliccato non era ciò che ci si aspettava.
Google testa nuove funzioni touch in Chrome
Google Chrome Canary, la build del browser usata per testare nuove caratteristiche, adesso include nuove funzioni touch, come sistemi di slide e la possibilità di effettuare lo slide a destra e a sinistra per andare avanti o indietro, durante la navigazione. E sembra che Google stia testando anche nuove funzioni, come il pinch-to-zoom: lo si apprende dalla scoperta, all’interno di Canary, di un box chiamato “enable pinch scale”, che fa pensare proprio ad una cosa del genere. Si tratta ovviamente di una cosa dal sapore più sperimentale della navigazione con swipe, ma funziona esattamente come vi aspettereste di zoomare all’interno dei siti web utilizzando le dita.
Google aggiorna il software di Chromecast, Chrome OS e Chrome Browser
Google ha da poco rilasciato diversi aggiornamenti per i suoi software, compreso il nuovo tool Chromecast di cui vi abbiamo parlato qualche articolo fa. Tra gli altri aggiornamenti ne troviamo uno relativo al web browser Chrome, uno a Chrome OS, e l’altro alle versioni iOS e Android del software.
L’aggiornamento relativo a Chromecast è stato annunciato il 31 Luglio scorso in un post di Ambarish Kenghe, il product manager. “Oggi”, scriveva, “stiamo rilasciando un aggiornamento di correzione bug per i dispositivi Chromecast, per migliorare le performance, l’affidabilità e la sicurezza. L’aggiornamento sarà disponibile nei prossimi giorni, e verrà installato automaticamente; non è richiesta alcuna azione da parte degli utenti”.
Chrome 28: riparate 17 vulnerabilità
Google ha eliminato 17 vulnerabilità nell’ultima versione di Chrome, e distribuito un totale di 35.000$ a chi avesse contribuito a scovare i bug e i problemi del browser. Un ricercatore è riuscito a guadagnare una somma inaspettatamente alta per una serie di vulnerabilità scoperte: si parla addirittura di 21.500$.
Chrome su iOS promette risparmio sui dati cellulare
Sulla scia dell’importante aggiornamento di Google Maps su iOS, la società di Mountain View ha rilasciato una nuova versione di Chrome per dispositivi mobile Apple, che promette una migliore integrazione con le app di Google e, presto, un risparmio considerevole sui costi dei dati cellulare. La versione 28.0.1500.12 di Chrome, disponibile dall’App Store, include qualcosa di inusuale, cioè delle scorciatoie per non usare l’applicazione. Sì, può sembrare strano, ma ci spieghiamo: all’interno del menu dell’app sono presenti diversi tasti che rimandano alle applicazioni ufficiali dei servizi Google, in modo di utilizzare quelle al posto delle versioni su browser.