Lo sappiamo bene: Google è attualmente il leader indiscusso della ricerca web e, a meno di particolari stravolgimenti nel prossimo futuro, lo sarà ancora per un po’. I programmatori di tutto il mondo, però, non hanno di certo intenzione di star fermi con le mani in mano a guardare l’avanzata di una multinazionale californiana; per nulla, e neanche quelli italiani. In questo articolo vi parliamo infatti di iStella, nuovo progetto nostrano che punta a diventare il punto di riferimento per la ricerca delle pagine web italiane.
Prima ci fu Volunia, motore di ricerca ideato e creato da Massimo Marchiori che non ha esattamente riscontrato il successo sperato. E adesso gli italiani ci riprovano con iStella, nuovo progetto che punta tutto sulla ricerca italiana, pensato per un debutto a Novembre. Ma chi sono le menti dietro la cosa? Parliamo di Giuseppe Attardi, Antonio Gulli e Domenico Dato, tre informatici divenuti famosi diversi anni fa per aver creato Arianna, il primo motore di ricerca italiano giudicato addirittura migliore dello statunitense Altavista, l’allora maggiore esponente del settore.
iStella, a quanto pare, sarà un progetto creato in collaborazione con Tiscali, il cui fondatore Renato Soru, alla domanda “per quale motivo iStella dovrebbe riuscire ad emergere e sfidare Google”, ha risposto come segue: “Primo: chiunque può partecipare aggiungendo documenti. Secondo: nessuno viene tracciato quando effettua delle ricerche. Terzo: i risultati delle ricerche saranno obiettivi e non profilati in base ai nostri precedenti comportamenti. Quarto: la popolarità non è tutto – se uno sta cercando Dante Alighieri e per qualche motivo una pizzeria Dante Alighieri ha molto successo, da noi troverete sempre primo l’omonimo Istituto. Quinto: i tre miliardi di pagine che scarichiamo saranno del tutto gratis e a disposizione di chiunque voglia fare studi sul web italiano”.
Insomma, sicuramente un progetto molto ambizioso, ma che si vuole evidentemente discostare un po’ dalla filosofia di Google. iStella, infatti, punta a contenere tutta la storia dell’Italia che non è presente sul web: chiunque, infatti, potrà aggiungere la propria storia, i propri documenti e tutto ciò che vuole.
Una cosa, però, è certa: gli italiani dovrebbero imparare a trovare nomi più originali.