Per anni, Google ha enfatizzato il ruolo della sua barra di ricerca, finendo col ritenerla, a ragione o meno, un vero e proprio punto di accesso al mondo di internet. E con Chrome la cosa si è ulteriormente amplificata: grazie al browser prodotto dalla casa di Mountain View, infatti, l’utente ha la barra di ricerca di Google praticamente in ogni pagina. Gli basta infatti scrivere all’interno della barra degli indirizzi per avviare una ricerca esattamente come se si trovasse su google.it. Ma è un concetto, quello della search bar, che già da qualche tempo ha cominciato a prescindere dal testo. Su dispositivi mobile, infatti, parlare è spesso più semplice e veloce che scrivere, ed è per questo che Google sta spingendo molto sulla ricerca vocale.
Il primo passo in questo senso lo si trova andando un po’ indietro nel tempo, almeno fino all’Aprile 2007. Lì, Google introduceva il suo servizio Goog-411, poi abbandonato. Nel 2011, l’azienda di Mountain View ha poi portato le ricerche vocali ai computer desktop, tramite Chrome, e solo l’anno scorso sono stati fatti molti progressi nell’ambito della ricerca vocale sia su desktop che su dispositivi mobile.
Ma, almeno fino allo scorso Novembre, la ricerca vocale su Chrome richiedeva un input manuale per essere attivata, finché Google ha introdotto un’estensione per fare in modo che il browser riconoscesse un input vocale – un po’ come succede con i Google Glass, per attivare la cui ricerca basta dire “OK Glass”.
E solo qualche giorno fa, la compagnia ha rilasciato una nuova beta di Chrome in cui la ricerca vocale non richiede alcun tipo di input manuale, senza alcun bisogno di estensioni da installare. “Con l’ultima Beta di Chrome”, specifica Ji Adam Dou, ingegnere di Google, in un post, “potrete cercare su Google con la voce — senza bisogno di scrivere, cliccare o lavarvi le mani. Semplicemente, aprite una nuova scheda o visitate Google.com da Chrome, dite “Ok Google”, quindi cominciare a dire a voce i termini che volete cercare”.
Si tratta sicuramente di un passo avanti verso quella che Google considera essere una parte sostanziale della ricerca del futuro, il riconoscimento vocale, già da tempo ben attivo e supportato su dispositivi mobile.
via | Information Week