Una multinazionale del calibro di Google, è chiaro, deve costantemente avere a che fare con la più variegata gamma di situazioni, spesso anche gestendo complessi rapporti con altre società. Poco più di un anno fa, come sapete, la società di Mountain View aveva deciso, probabilmente per dare una marcia in più al suo settore smartphone, di acquistare Motorola Mobility, con un investimento pari a circa 12.5 miliardi di dollari. Ma l’acquisizione non ha dato i risultati sperati, ed ecco che ora Page, Brin e soci si trovano a dover “limitare i danni” e cercare di perdere il meno possibile, in una situazione che di certo non è delle più idilliache.
Non si può dire, infatti, che si sia tratta di un’acquisizione di successo. E come tutte le acquisizioni non esattamente di successo, la cosa ha portato gravi perdite alla società di Mountain View, che ora è costretta a limitare i danni nel miglior modo possibile.
Il gruppo Motorola Mobility fatica infatti ad assumere una posizione di rilievo all’interno dell’organico, e ciò è dimostrato anche dal fatto che non sia stato coinvolto neanche quest’anno nella progettazione e lavorazione della linea Nexus.
La situazione piuttosto complessa ha portato Google a prendere decisioni per risparmiare: si tratta di riduzione del personale (si parla di 4.000 licenziamenti entro la fine dell’anno in corso) e di chiusura di alcuni siti internazionali. Da qualche ora, infatti, sono stati chiusi i portali Motorola relativi ad alcuni territori, e nello specifico quelli associati ad Asia, Europa, Medio Oriente e Africa.
Cercando di accedere al portale europeo, infatti, compare un messaggio che reindirizza al settore britannico. “Stiamo ottimizzando il nostro business e i sistemi per offrire supporto”, c’è scritto. “Per questo motivo, purtroppo, non sarà più disponibile un sito dedicato al resto d’Europa. I portali relativi a Est Europa, Ovest Europa e Nord Europa resteranno comunque aperti e continueremo a fornire supporto per i prodotti. Se desiderate consultare il nostro catalogo, potete farlo qui”.
Cosa ne sarà, insomma, di Motorola all’interno di Google?